Quando una Porta Chiusa Rivela un Piano Divino

 Oggi è Natale.

Riflettevo sul lungo viaggio intrapreso da una donna semplice, incinta di nove mesi. Un cammino estenuante, lento per forza di cose. Portare una pancia a termine lungo un viaggio, alternando tra camminare e stare seduta su un cammello, non è un compito facile. La schiena fa male, le gambe si gonfiano, e la vescica sembra sempre piena, costringendo a continue soste. Tutto ciò ha inevitabilmente "ritardato" l’arrivo a Betlemme. Al loro arrivo, tutte le locande erano già occupate. Qualcuno potrebbe pensare che, se fossero partiti prima, sarebbero arrivati in tempo per trovare un posto adeguato dove riposare e dove Maria avrebbe potuto dare alla luce il Salvatore del mondo.


Ma sospetto che Giuseppe e Maria non abbiano fatto questi pensieri. Noi, con le nostre piccolezze umane, forse avremmo discusso: l’uomo accusando la donna di non essersi sforzata abbastanza per arrivare prima; la donna rispondendo che l’uomo avrebbe dovuto organizzarsi meglio per partire prima.


Loro no. Credo che, come Sacra Famiglia, fossero pienamente consapevoli che la loro vita faceva parte di un piano più grande. Si erano affidati completamente alla mano di Dio. Ai nostri occhi umani, sembravano essere arrivati troppo tardi, ma non agli occhi del buon Dio. Era nel Suo disegno che il Figlio nascesse in una mangiatoia tra gli animali. Era destinato a essere così.


Maria, incinta del Salvatore del mondo, compiva con Giuseppe un’attività ordinaria: un viaggio imposto da un decreto governativo per il censimento. Non era nei loro piani, ma facevano ciò che era necessario.

Questo mi fa riflettere su come questa "matematica divina" si applichi alla nostra vita. Noi cristiani, portando Gesù nel cuore, siamo spesso immersi in attività mondane che dobbiamo compiere, non sempre perché vogliamo, ma perché è necessario.


Siamo tentati di credere che, poiché abbiamo il Salvatore nel cuore e seguiamo il nostro dovere, ci aspetti una fine del viaggio con un’accoglienza calorosa, un luogo adatto. Ma non è stato così per Maria, Giuseppe e Gesù. Eppure, tutto faceva parte di una logica divina che forse non comprendevano pienamente in quel momento. Dio ha voluto mostrare, fin dall’inizio della vita terrena di Gesù, che Egli sarebbe stato cibo per noi, il Pane disceso dal cielo. Quanto è poetico il nostro Dio!

Gesù nella mangiatoia

Da oggi in poi, quando ti troverai a raggiungere la fine di un percorso (che sia una tappa della vita o una situazione particolare) e incontrerai una porta chiusa con il cartello "non c’è posto", ricordati che forse Dio ti sta parlando. Per Gesù, quella porta chiusa diceva: "Sei il Pane per il mondo". E per te, con quella porta chiusa davanti, cosa ti sta dicendo Dio su chi sei?



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