Quando Gesù cambia la prospettiva della vita

Il Vangelo di questa domenica ci parla di una pesca miracolosa. Nei Vangeli ci sono soltanto due episodi di pesche miracolose: questa del Vangelo di questa domenica (San Luca 5) e un'altra nel Vangelo di San Giovanni (21:11). Tuttavia, queste due pesche non sono la stessa cosa, anche se entrambe si svolgono nello stesso lago. La prima riguarda il periodo in cui i discepoli non seguivano ancora Gesù, mentre la seconda avviene dopo la Risurrezione del Signore.


Leggiamo:

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. 

Luca 5:1-11


Quando si tratta di spiegare qualcosa ai figli, mi piace usare un approccio illustrativo, evitando di lasciare tutto nell’ambito di un’immaginazione poco chiara. Prima di tutto, è importante spiegare che il lago di Gennesaret è lo stesso che viene chiamato "mare di Galilea" (definito "mare" perché è il più grande lago di Israele) ed è noto anche come lago di Tiberiade.

Guardiamo la mappa:


Con questa mappa, diventa chiaro che si tratta sempre dello stesso lago.

La seconda cosa necessaria per il lavoro dell'immaginazione è chiarire cosa sia la sponda. "Vide due barche accostate alla sponda."

vide la barca accostata alla sponda

Continuando la lettura, troviamo i discepoli che lavano le reti. Perché lavarli se non hanno pescato nulla? Le reti si sporcavano facilmente con alghe, fango e resti di pesci. Dopo la pesca, i pescatori:

  1. Le sciacquavano nell’acqua del lago per togliere la sporcizia.
  2. Le stendevano al sole sulla riva per farle asciugare.
  3. Riparavano i buchi che si erano formati per non perdere i pesci nella prossima pesca.

Mentre i discepoli pulivano le reti, Gesù salì nella barca di Simone, predicò, e dopo questo gli disse di andare a pescare di nuovo. Sebbene Simone avesse spiegato che durante tutta la notte non avevano preso nulla, si affidò alla parola di Gesù e disse: "Sulla tua parola getterò le reti". E dopo il miracolo, Simone pronuncia parole che mi colpiscono sempre molto: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore».

Mi colpisce pensare che i discepoli stavano faticando nel loro lavoro, ma facevano quello che dovevano fare. Era la loro condizione, il loro stato di vita, il loro sostentamento. Ma tutto questo è diventato nulla quando hanno visto ed esperimentato Gesù. Avevano lavorato tutta la notte senza riuscire a prendere nulla, ma ora, tramite la parola di Gesù, sono riusciti a ottenere ciò che desideravano. Eppure, quel lavoro, quella vita, non aveva più senso. Le cose di questo mondo non avevano più valore. Le parole di Gesù avevano cambiato la loro percezione della realtà.



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