Il mese scorso ho condiviso la lettura del libro sulla vita di Chiara (Chiara Corbella Petrillo e i suoi piccoli passi) e, nello stesso periodo, ho ricevuto l'invito ad assistere a una conferenza tenuta da padre Vito d'Amato, padre spirituale di Chiara. Ho visto questo invito come una grande opportunità per conoscere non solo la persona del frate, che ha camminato con Chiara e suo marito in un periodo di grande prova, ma anche per avvicinarmi indirettamente a questa amata persona, Chiara Corbella.
Così, il 28 febbraio, insieme alla mia famiglia, ci siamo diretti al Santuario di Caravaggio, nella provincia di Bergamo, dove si è svolto l'evento.
Devo dire che il posto è bellissimo. Avevo proprio bisogno di trascorrere un po’ di tempo in un luogo dove si respira un’aria diversa. Abbiamo soggiornato all'interno del santuario, che dispone di camere semplici ma accoglienti, tutte con bagno privato. Le sistemazioni prevedono stanze con due letti singoli o con un letto singolo, ideali per chi desidera fare ritiri spirituali o partecipare agli eventi organizzati dal santuario. Ho fatto un reel (video) dove potete vedere su Instagram.
Durante il soggiorno, ho incontrato un gruppo di suore, in realtà badesse carmelitane provenienti da tutta Italia, riunite per un incontro del loro gruppo religioso. Insieme facevano un certo effetto: donne che sembrano prive di un’identità personale, tutte uguali nell'aspetto, ma con un proposito fermo ed elevato, quello di donare la loro vita esclusivamente agli altri. Ammetto che faccio ancora un po’ fatica a comprendere pienamente questa scelta, ma la trovo comunque affascinante.
Siamo arrivati nel pomeriggio e ho avuto la fortuna di conoscere padre Vito già prima dell'evento, scambiando con lui qualche parola. Durante l'incontro, fra Vito non ha parlato molto: ha alternato racconti sulla vita di Chiara alla proiezione di diversi video in cui lei stessa testimoniava la sua esperienza. È stata più una presentazione generale della sua vita che una meditazione sulla santità, ma comunque l'ho trovata molto interessante.
Alla fine ho avuto l’occasione di chiedergli un autografo, anche se so che non è stato lui a scrivere il libro: tuttavia, la sua vita è intrecciata a quella di Chiara, e lui, con grande gentilezza, mi ha lasciato una dedica con le parole che Chiara aveva scritto per suo figlio Francesco. Naturalmente, non potevo perdere l'occasione di scattare una foto insieme a lui!
Vi lascio le parole che ho annotato nei miei appunti:
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