Il nome, Anselm Grün e le 10 parole

Di recente, il mio padre spirituale mi ha presentata ad Anselm Grün, un monaco tedesco. Mi ha consigliato un libro specifico sui 40 anni, di cui parlerò in futuro. Dando un'occhiata su Amazon, ho scoperto una vasta serie di libri scritti da questo monaco. Tutti i titoli mi hanno attirata, ma quello di cui vi parlerò oggi ha avuto la priorità, perché tratta il tema del "nome". Il titolo del libro è Ti ho chiamato per nome. È un libricino di appena 41 pagine, che si legge velocemente non solo per la sua brevità, ma anche perché è piacevole e interessante.


libro di Anselm Grum

Questo libro ha attirato la mia attenzione soprattutto perché sto seguendo il corso Le 10 parole di don Fabio Rosini. Di recente, abbiamo concluso lo studio della seconda parola, cioè del secondo comandamento: 

«Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio» (Es 20,7). 

Prima di questo corso non avrei mai immaginato quanto si potesse approfondire un comandamento che sembra così ovvio, semplice e diretto. Mi sbagliavo completamente. Abbiamo dedicato ben cinque incontri, ciascuno della durata media di 90 minuti, solo per questa "parola".

Questa parola mi ha segnata più della prima (attualmente siamo alla fine della quinta), perché proprio grazie a essa ho capito qual era il mio idolo. In uno di quei cinque incontri, l'idolo che occupava il mio cuore è stato svelato. Ecco perché tutto ciò che riguarda l'importanza del "nome" mi affascina profondamente.

Il libro di Anselm Grün ci invita a conoscere meglio l'origine del nostro nome e il nostro santo patrono, colui che porta il nostro stesso nome e di cui celebriamo l'onomastico nel giorno della sua nascita in Paradiso. Il monaco ci fa riflettere su come Dio voglia manifestarsi attraverso di noi proprio tramite il nome che portiamo. Dio ci ha chiamati, e lo ha fatto per nome: questo nome non è un caso, ma ha un significato profondo.

Nella tradizione ebraica, il nome indica la missione della persona e ne rivela il cuore, la sua intimità più profonda. Per questo, nel Nuovo Testamento, i demoni si rifiutano di dire il loro nome: perché conoscere il nome di qualcuno equivale, in un certo senso, ad avere potere su di lui.

Anselm Grün scrive: 

«Riconoscendo il significato letterale del tuo nome, scoprirai allo stesso tempo un progetto per la tua esistenza» (p.16).

Cercare di comprendere in profondità il significato del proprio nome – e anche del nome di Gesù – è un'esperienza illuminante. Il monaco ci raccomanda di "passare" il nome di Gesù sopra il nostro, per scoprire un significato nascosto e comprendere più a fondo la nostra missione. Seguendo questo consiglio, ho deciso di visitare la statua del mio santo patrono, che si trova a Verona. Vi lascio alcune foto di questo momento speciale.

San Daniele Comboni

Missionario Daniele Comboni

San Daniele Comboni a Verona

Leggere l'Antico Testamento alla luce dei Dieci Comandamenti, come stiamo imparando in questo corso, dona un significato nuovo e più profondo alle Scritture.

Se avete l'opportunità di approfondire questo argomento, non esitate a farlo. Non ve ne pentirete.

Leggete anche altri post su questi argomenti:

- IL MIO PRIMO RITIRO CON LE 10 PAROLE

IL NOME DI DIO E LA NOSTRA RELAZIONE CON LUI

Commenti

  1. Uau! Muito interessante: Poder aprofundar-se muito em uma palavra, que parece resumir-se em um frase obvia! E já conseguiu saber sobre teu nome? Tive vontade de saber sobre o meu!

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