Chi siamo noi per decidere chi deve nascere?

Questa settimana, durante la colazione in famiglia, è venuto fuori un argomento che volevo portare qui sul blog. Stavamo parlando della tecnologia nella vita dell'uomo moderno e, tra le tante cose buone, ci sono purtroppo anche degli aspetti negativi. Uno di questi è la riproduzione assistita, che permette di scegliere tra diversi embrioni quelli considerati migliori, scartando gli embrioni che potrebbero nascere  con qualche disabilità. Non è mia intenzione entrare fino in fondo in questo argomento, ma voglio portare alcune riflessioni e una domanda.


Il valore della vita e il mistero del piano divino

  • handicapped
    Dio è grande, immenso, e dobbiamo ammettere che la maggior parte dei pensieri e dei piani divini sono al di fuori della nostra capacità di comprensione.
  • Chiara Corbella ha avuto tre gravidanze: le prime due riguardavano figli considerati non compatibili con la vita. Lei e suo marito hanno deciso di portare avanti le gravidanze senza alcun dubbio.
  • Le persone nate con disabilità, di qualunque natura, sono al mondo almeno per due motivi: offrire agli altri l'opportunità di esercitare la carità e, allo stesso tempo, trasmettere l'amore di Dio.

Nel libro "Più forte dell'odio", Tim Guénard racconta che, nella prigione del suo odio, le persone che gli hanno permesso di rinascere sono state proprio quelle che la società tende a rifiutare: i deboli, gli storpi, i disabili, gli "anormali". Egli afferma: "A loro devo la vita".

"Tanta gente pensa che bisognerebbe eliminare tutti i Frédéric*. Sono grato che lui sia sfuggito alla legge limitata degli uomini sani. Dall'alto dei suoi sedici anni e della sua vita di merda, come alcuni troppo rapidamente sentenziano, Frédéric ha compreso l'essenziale: l'amore spassionato, lo sforzo, la generosità. Per me è un esempio di vita." p. 186

*Chi era Frédéric?

".. un ragazzo colpito da un pesantissimo handicap...il suo volto è deforme, la bocca si torce sulla sinistra, gli occhi roteano in tutte le direzioni." p.184

Una domanda aperta

Con questo in mente, pongo una domanda:

Chi siamo noi per decidere chi deve nascere o meno? Non conosciamo i piani di Dio per la vita di ciascuno. Prendendo come esempio Tim, chi lo avrebbe aiutato a risalire dalla melma in cui si trovava, se quelle persone considerate deboli non fossero nate?


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